sabato 28 agosto 2010

CONSIGLI & SUGGERIMENTI

         Riflettendo su quanto il nostro lavoro possa essere rappresentativo dell'azienda in cui lavoriamo, elenco qui di seguito alcuni utili consigli per la top cassiera, che non vogliono essere altro che suggerimenti in base a quanto ho notato su mè stessa in questi ultimi mesi, premetto che io per prima spesso mi sono lasciata andare allo sconforto ed ho manifestato segni di squilibrio mentale e comportamentale (in parte dovuti anche all'età):
       L'abbigliamento di una cassiera al top non dovrebbe essere nè troppo "festa al Billionaire" nè "mercato delle pulci a Posillipo", una via di mezzo che garantisca nei limiti di una divisa che rimane a metà strada tra il Gabibbo e Babbo Natale, l'anonimato in momenti cruciali e la visibilità in altri... Vedere cassiere in gonne spiegazzate con orli improbabili e camicie medagliate al valore dell'unto e penzolanti scomposte fuori da pantaloni  ascellari che hanno visto il vapore di un ferro da stiro passare senza sfiorarli, non è un bello spettacolo.....Pettinarsi al mattino stile Brunetta, anche se siamo più alte e , si spera, più belle, non è una mossa vincente...
       Ciabatte di peluche in inverno e zoccoli da geriatria in estate andrebbero aboliti insieme all'espressività da primo risveglio mattutino di un tricheco o allo sbadiglio libero in faccia a chiunque abbia la sfiga di dover interagire con noi.....
       L'atteggiamento verso il cliente deve essere rilassato, non rassegnato... la nostra arma  è il sorriso che non deve essere un ghigno velenoso stile "Vorrei vederti incastrato sotto il primo tir" e nemmeno una risata isterica da ricovero  coatto in psichiatria, ma un sorriso di solidarietà col cliente come a dire "So che per te è un brutto momento.. Pensa a quanto sto peggio io...." che rinfranca il fenomeno e lo fa sentire, pur nella sfiga, fortunato .......
        Un sorriso può disarmare e mandare con gentilezza il peggior "diversamente educato" a  f.........endere le nebbie della sua ignoranza, senza che per questo debba sentirsi offeso.
            Una certa sicurezza garantisce la riuscita dell'operazione, giocare a bowling con angurie e meloni cercando di fare strike sulle mani dei clienti cafoni, ad esempio, ha un effetto migliore se il tiro viene accompagnato nel primo tratto con mano ferma e un sorriso neutralizzante..... il dito schiacciato è una certezza in questo ultimo caso e lo sguardo rassicurante evita qualsiasi rimostranza.......                    
        L'autocontrollo   è la nostra forza,  da usare sempre e comunque nei momenti più difficili... Vi faccio un esempio: oggi un allegra famigliola si presenta alla mia cassa, impanata di sabbia e solare, direttamente dalla spiaggia....... il capo famiglia ha in mano una coca ghiacciata e la moglie, come si parla ad un bambino di tre anni, mormora al marito "dai la bottiglia alla signora che la passa e poi te la ridà"... Io mai più  immagino che questa cotoletta di S. Babila mi passi la bottiglia aperta e quando me ne accorgo metà coca è già sul mio scanner in uno sfarfallio di bollicine... Lo guardo con pietà mista ad un irrefrenabile desiderio di strangolarlo a mani nude e quando la moglie si gira imbarazzata e gli urla "Ma la passi aperta la bottiglia? Lui risponde arrabbiatissimo "E certo, la stavo bevendo.. Come gliela passo chiusa?"  Il mio autocontrollo è stato messo a dura prova... Mi ha dato molta soddisfazione, però, resistere al desiderio di tirarlo per le spalline della canottiera stile "fronte del porto" e farlo atterrare sulla mensola con la sua, di fronte .... ho virato per un calcolato e lentissimo svuotamento delle borse frigo in modo che  la catena del freddo si interrompesse quel tanto che bastava a scatenare disturbi intestinali certi in tutta la famiglia........Colpire tutti, per colpirne uno......
        L'autocontrollo è quello che ci trattiene dall'urlare all'ultimo della fila "lei è l'ultimo" come fosse una condanna eterna... il poverino potrebbe soffrire di complessi di inferiorità per tutto il resto della vita...... Infatti quando la sentenza è pronunciata ci sono diverse reazioni: a) l'interessato/a si allontana col suo cestino, senza aver capito una cippa, sentendosi rifiutato dal mondo  e noi abbiamo la certezza di avergli rovinato la giornata; b) l'interessato/a ci guarda  con la stessa vivacità di un grizzly in letargo lasciando allungare la coda dietro di lui/lei senza profferire parola; c) l'interessato/a comincia a litigare con chi arriva dopo, rischiando di suo per la causa della cassiera ......
       E poi ci sono le varie occasioni in cui perdiamo le speranze......
...   Quando passiamo tonnellate di merce e alla fine di tutto, con un sorriso ci rivolgiamo alla cliente ".....Sono 125 euro e 70 centesimi"  e la stessa, ricambiando il nostro sorriso mormora "Ma io ho solo 50 euro......"
      Quando vediamo con la coda dell'occhio l'autodidatta che strapazza il sacchetto di plastica quasi volesse biodegradarlo col sudore dei palmi e alla domanda cruciale con piglio deciso risponde perentorio "Il sacchetto è mio, l'ho portato da casa"....
      Quando il fenomeno ultimo della fila, vedendo che noi lo stiamo guardando in un secondo di pausa tra l'uscita dello scontrino della carta di credito e la firma del cliente che stiamo servendo, prende l'occasione al balzo e ci domanda  agitatissimo "Signora, il prosciutto è in promozione a metà prezzo?"
      Quando il frenetico che stiamo servendo sbuffa e picchietta sulla mensola alla battitura del codice a barre di un articolo, nemmeno stessimo digitando la partitura della 9a di Beethoven.....      
      Sono tanti i momenti in cui il nostro autocontrollo è messo a dura prova, ma sta alla cassiera reagire e accompagnare il cliente in questa esperienza primordiale che è la spesa e soprattutto il pagamento della stessa in cassa....
      Coraggio ragazze.... ce la possiamo fare......

lunedì 23 agosto 2010

CASSA 3: SUPERSTIZIONE E SFIGA

        Ti osservo avvicinarti spavaldo e penso "......Ce la puoi fare".... Tu abbronzato cinquantenne giovanile sceso dalla bassa padana, scampato per miracolo all'annegamento nel nostro  mare per far l'esperto (bello.... la piscina è un'altra cosa, non ha i pesci, non ha l'onda e soprattutto non ha nè scogli nè correnti) adesso ti accingi a  mettere sul rullo quella montagna di merce che hai nel carrello... Io ti incoraggio mentalmente "Forza.... basta mettere le cose un pò alla volta, per ordine, senza voler entrare a tutti costi nel guinness dei primati per la spesa  più alta e più svelta mai effettuata....." Ti guardo e so già che ogni mia speranza andrà delusa..... Lo capisco dalla disinvoltura con cui posizioni bottiglie e detersivi, dritte come monoliti dell'isola di Pasqua, in mezzo a frutti di bosco e uova...Lo sospetto da come accartocci carta igienica e patatine..... Lo sento da come sorridi sicuro guardandoti intorno stile Berlusca prima del Duomo in faccia, in cerca di un apprezzamento che, sei sicuro, arriverà....Lo temo quando ti sento dire alla  consorte "Vai avanti col carrello che qui ci penso io"..... Lo verifico dal crash che ad un certo punto rimbomba per tutto il negozio: anche oggi una bottiglia di Bertolli friggi-contento si è tuffata sul pavimento spargendo cocci di vetro nel raggio di cinque metri e inondando i clienti nel raggio di due.....Bravo! Complimenti! Adesso dimmi solo che a Milano avete i rulli che potete metterci sopra una piramide di bottiglie di olio e non ne cade una o che le vostre cassiere riescono con una mano a reggere la merce mentre il rullo va e con l'altra farla passare  allo scanner e insacchettarla e io ti premio con una testata in mezzo agli occhi caro il mio abbronzatissimo fenomeno lumbard......
            Anche oggi la transumanza del lunedi pomeriggio e di nuove promozioni ha  visto la nevrosi dell'accaparramento in un susseguirsi di stranezze e annunci.... Avevo già capito che sarebbe stata una giornata difficile quando ho visto, nel parcheggio, un motorino posizionato in verticale tra una 500 e una panda del '90, due vecchietti, malfermi sulle gambe, darsele di santa ragione per un posto macchina in sesta fila contromano  e orde di  shopping dipendenti alla spasmodica rircerca di un carrello da pagare anche in natura, scambiandolo con la nonna o un parente stretto.....Ma quando mi è stata assegnata la cassa 3 ho  avuto la certezza che non sarebbe stata una giornata come tutte le altre..... E così è stato....
      La cassa 3 è quella che preferisco, dove ho incontrato, nei miei primi giorni da incubo,  la smemorata del sabato mattina... una cassa arieggiata da una sola postazione e aperta verso l'esterno, dove puoi trovarti alle spalle l'occhio vigile del  cliente che controlla cosa tu faccia col suo bancomat o ti suggerisce, sbagliando immancabilmente, il codice a barre da digitare per le patate, puoi vedere bambini giocare al quadro svedese tra le sbarre o roterare attaccati alla colonna antitaccheggio, puoi bloccare anziani incontinenti che vedono una via di fuga verso il bagno.... una bella cassa la cui coda, costeggiando i frighi del minestrone surgelato si perde a vista d'occhio lungo le cassette di cipolle e di meloni dell'ortofrutta fino a spaziare, nei giorni migliori come oggi, tra le michette e i baci di dama della panetteria in un serpentone da bollino rosso che la A10 dopo ferragosto, al confronto, sembra una sterrata di campagna.... 
        La superstizione non è il mio forte ma la cassa 3 ha un suo fascino sfigato che mi ha sempre incuriosito, sarà per questa sua caratteristica vulnerabilità data dalla collocazione, ma i migliori episodi, finora,  mi sono  accaduti proprio lì..... E' stato alla cassa 3  che una sera alla 21.05  mi si è presentato un distinto signore stile Transilvania che nel suo pallore rafforzato da un abbigliamento dark (che io definirei più stile "Dormi bene"  onoranze funebri) mi ha mormorato esangue e in agonia "Signora mi può dire  come si intitola questa canzone?" io lo guardo domandandomi se ho capito bene o,vista l'ora, sto cominciando a sentire delle voci come qualsiasi schizofrenico che si rispetti e  chiedo "Quale canzone scusi?" "Quella che state trasmettendo adesso... sono mesi che la sento ma non so come si intitola" io continuo a guardarlo, dopo 4 ore di frastuono continuativo, urla di bambini isterici, di madri disperate, di annunci interni ed esterni, con  l'espressività di una foca monaca appisolata al sole di Stintino e cerco una via di uscita a questa situazione.... Chiamo la collega che provvede  a risolvere ogni problema e spiego la situazione ma mi sento urlare nella cornetta "STAI SCHERZANDO  VERO?"...... Si in effetti scherzavo,  ma il senso dell'umorismo si perde davanti a questo vampiro che mi fissa e aspetta da me una risposta....Fino a che, vinta dalla disperazione, opto per un   ".....Forse può chiedere al punto di ascolto........" Il  morto vivente mormora qualcosa, paga il Diabolik che aveva in mano e se ne va chiaramente deluso lasciando una scia di sangue dietro di sè......
        Sempre alla cassa 3 mi si è incastrato un euro tra gli ingranaggi della chiusura del cassetto bloccando tutto per un buon quarto d'ora, in cui ho rischiato la lapidazione con le percocche.......
         In questa postazione due simpatiche signore bergamasche nel loro tipico accento mi spiegavano, alla fine della spesa e  con scontrino già fatto, che i soldi li aveva il marito di una delle due , fuggito in bagno, probabilmente con qualcuna incontrata strada facendo visto il tempo che ci metteva a ricomparire....Hanno rischiato il linciaggio e io con loro... quando si dice "voglio una vita spericolata".......
        Ah bei tempi,  ti affezioni alle cose e i ricordi ti fanno commuovere.... Ancora mi stupisco di come possano esistere così tante variegate tipologie di essere umano e non.......

sabato 14 agosto 2010

LA SINDROME DEL PRE - CHIUSURA

        C'è un annuncio che è il più pericoloso in assoluto tra tutti quelli che si sentono continuamente nel supermercato ed è quello che avvisa la gentile clientela della giornata di chiusura. La certezza di avere a portata di mano, all'occorrenza, tutto quello di cui abbiamo bisogno viene distrutta da poche parole,  diramate con indifferenza da chi forse non sa cosa scatenano tra la folla. Il passaparola è efficientissimo in queste occasioni ed il giorno prima della data fatidica si scatena l'inferno. Se poi  si aggiunge la coincidenza di un sabato pre-ferragostiano e piovoso, allora abbiamo una tragedia di immani proporzioni.....
         Tonnellate e tonnellate di generi alimentari vengono compresse, stipate, ammassate in precario equilibrio sui rulli a formare ogni tipo di fantasmagorica stalattite da una moltitudine di soggetti che, in preda a visioni apocalittiche, cerca di  immagazzinare più cibarie possibili - non sia mai che a ferragosto il mondo possa finire e si rimanga sole, noi e un Will Smith da "Io sono leggenda" senza un M & M  o una Cipster a consolarci - (evitate battute e commenti sul fatto di ritrovarsi sole con Will Smith). Non ancora rassegnato qualche temerario si spinge timidamente fino a domandare "Ma domani siete chiusi?" con  gli occhi umidi di un terrore inespresso: ritrovarsi la domenica mattina di ferragosto a guardare il frigo vuoto e sapere che nessuno verrà in nostro soccorso, nemmeno la Bo Frost, è durissima.....
         Ci si affanna a costruire complicati promontori dai quali, immancabilmente, cade sempre qualcosa.... Oggi la candeggina, flacone da 2 litri, ci ha voluti lasciare con un doppio carpiato in avvitamento direttamente dal rullo al pavimento, sfracellandosi ai piedi del malcapitato che, in precario equilibrio, l'aveva deposta e scatenando una reazione a catena di proporzioni bibliche allorquando è arrivata l'addetta alla pulizia del pavimento ed ha pregato lo scienziato di portare avanti il carrello  e gli altri di indietreggiare un momento per eseguire le varie operazioni..........
         E veniamo ai fenomeni, quelli che in mezzo a questo bailamme, con 300 euro di merce sul rullo, picchiettano fastidiosamente con le unghie sulla mensola perchè hanno i surgelati che si scongelano....(buttare un euro in più e comprare una borsa frigo fa troppo Briatore?) quelli che  "Ah no!!!!! il cavatappi in finto ottone mi serve assolutamente!!! Mi chiami pure un addetto....." e lo sguardo della cassiera passa dal sognare una bacchetta magica che consenta una più che giustificata eliminazione del rompicoglioni seriale ad un lampo di soddisfazione (mascherata benissimo da rammarico) col passare del tempo senza che un addetto compaia all'orizzonte....   Quello che più apprezzo di questo lavoro sono i casi clinici che si presentano senza soluzione di continuità, diversificando la giornata e dando quel tocco in più a ore e ore grigie e inconsistenti di un' interminabile coda della quale non riesco quasi mai a vedere la fine.
       Con questo ritmo da nevrosi collettiva si arriva alla sera e all'annuncio tanto temuto della chiusura che decreterà l'inizio dell'incubo di ore e ore senza spesa....
       Orde di ritardatari in preda a delirio tremens si aggirano per corridoi e scaffali arraffando  a casaccio  l'impossibile e soprattutto l'inutile, sotto lo sguardo perforante della cassiera che  sogna un bagno caldo in  cui trovare finalmente oblio da questo inferno.....Nessuno vuole arrendersi all'evidenza della chiusura e si tenta di rimandare il momento a quando le saracinesche perentoriamente si chiuderanno sulla faccia dell'ultimo demente che alle nove e 20 ancora  si aggira per il negozio in preda al ballo di  S. Vito, senza sapere cosa comprare......
       Qualcuno, ignaro del rischio che corre,  ha ancora il coraggio di azzardare un ".....Ma il tappo di plastica mi serve...." ma lo sguardo della cassiera incenerisce immediatamente qualsiasi accenno a richieste improponibili a quest'ora della sera......
        Si chiudano le saracinesche....... che il destino faccia il suo corso......

lunedì 9 agosto 2010

TERZO MONDO: LA FAME E LA SETE

       Stamattina un simpatico bimbetto  ha deciso di giocare la sua prima partita a calcio nella mia postazione cassa: l'ho visto arrivare di corsa pallone più grosso di lui al piede ed ho subito pensato con un sorriso "E' innocuo......" Mai fidarsi delle apparenze.... il piccolo con un calcio degno di Balotelli ha segnato un goal di precisione chirurgica nell'angusto passaggio che porta al secchio con dentro le mie povere cose e il necessaire per la sopravvivenza in cassa (non vi sto ad elencare tutto, ma tra le altre cose ho un potente anestetico, gas urticante e una pasticca di cianuro per i momenti di disperazione nera) ... L'ho guardato con tutta l'indulgenza di chi è stata mamma in un non lontano passato (adesso mi ritrovo nel ruolo della rompipalle che non  capisce una emerita cippa tipico  della madre di un adolescente) sperando di vedere arrivare la sua di mamma..... La signora con tutta calma, su tacco 15, mi ha tolto il terremoto dalle gambe, senza degnarmi di uno sguardo e, naturalmente,  lasciando il pallone dove il pupo lo aveva lanciato.......dentro al mio secchio....sigh!
        Parecchie domande perseguitano le mie notti insonni: se si resiste a fame e sete quando ci si trova in banca, in posta, al catasto o in un museo.. perchè non è possibile farlo in un supermercato come tanti  il cui scopo principale è quello di fornire al cliente  prodotti da comprare e, solo dopo aver oltrepassato la cassa ed avere in mano lo scontrino, mangiare, bere, spargere intorno o infilare nelle orecchie del fratellino a seconda dell'occasione? Se esistono giardini e spazi appositi per far giocare, rifocillare ed andare in bicicletta i nostri figli che bisogno abbiamo di farli scorazzare per  corsie e corridoi come fossero a Gardaland usufruendo di tutti gli articoli esposti - da quelli alimentari alla cancelleria, senza tralasciare quelli per il tempo libero - per farli divertire un pò?
         Ho visto bambini strafogarsi di yogurt e patatine sdraiati  su sedie e tavolini in esposizione e, come fossero ai giardini, giocare intere partite a calcio o basket lungo le corsie, tra carrelli e cestini, abbandonare confezioni vuote e palloni sul posto tra l'indifferenza dei genitori (i diversamente educati di cui vi  ho già parlato)......Anziani e non stazionare nell'area giornali, leggendo pacificamente il giornale preferito per poi riporlo come se niente fosse... Di tutte le età e con la bocca ancora piena, sventolarmi sulla faccia confezioni vuote e bisunte di wurstel o salatini urlandomi un "può buttarla lei?"  che mi getta nello sconforto più assoluto.
          Sacchetti che un tempo contenevano focaccia o pizza strappati a morsi nel punto esatto in cui si trovava il codice che il mio scanner avrebbe dovuto leggere e al mio sguardo che vorrebbe essere interrogativo ma risulta poi solo digustato un "Avevamo fame..." chiude la questione.
        Sono questi i  momenti in cui io, atea, mi domando se esista  magari non proprio un Dio, ma un santino qualunque che porti una leggerissima ma fastidiosa dissinteria a questi fenomeni.... una patacca di unto sulla maglia nuova che li segni a vita, un frammento di pistacchio su per la narice a soffocare nuove tentazioni culinarie, un leggero ma insistente rantolo da Rustica incastrata nella trachea......
         Un episodio esilarante è quello di moglie e marito... lui  in preda a  caldane di non meglio precisata natura (rarissimo caso di uomo in menopausa) si agita con in mano una coca cola in bottiglia..... montagna di merce sul rullo ........l'assetato non ce la fa ad aspettare e con aria  più soddisfatta che circospetta stappa  improvvisamente senza ricordarsi di aver saltellato fino ad un attimo prima in preda ad agitazione psico- motoria... risultato: la coca cola esplode in una fontana di schiuma che inonda spesa, rullo e moglie... La poverina lo guarda un attimo disperata  e poi si mette ad urlare trattenendosi a stento dal prenderlo a sberle, mentre il poverino mortificatissimo mormora scuse inutili  tra soffocatissime  risate generali.......    
       Quello che non riesco a capire è perchè una volta varcata l'entrata questi fenomeni, che per fortuna sono la minoranza, perdano ogni freno inibitore di buona educazione e di maniere civili e si trasformino in adolescenti in gita scolastica ........mah.......               

giovedì 5 agosto 2010

I "DIVERSAMENTE EDUCATI"

      Premetto che sono allergica alla maleducazione dilagante e alla furbizia che la fa da padrona in tutti i campi di questi tempi, ma credo fino in fondo che la maggior parte delle persone intorno a me siano rispettose e gentili. Parlerò quindi delle eccezioni,  quel sottobosco di "diversamente educati" che si inserisce in ogni ambiente mettendo a dura prova la pazienza di chi ha la sfiga di essere costretto, per contratto e stipendio, ad interagire con questi fenomeni.
      Sono tanti gli episodi che potrei raccontare ed altri accadranno in futuro perchè, come dice una mia stimatissima collega "non c'è mai fine al peggio", ma bisogna distinguere gli originali "diversamene educati" dai distratti dell'educazione, gli esibizionisti in cerca di un attimo di notorietà dai perfidi il cui scopo non è quello di comprare ma di mettere in difficoltà il prossimo per il solo gusto di farlo.... Ci sono molteplici aspetti di una stessa calamità e sta alla cassiera individuare, nei pochi secondi dell'avvicinamento del soggetto, a quale categoria appartenga lo stesso e comportarsi di conseguenza....trattenendosi, molto frequentemente,  dall'urlare parolacce o  prendere il cliente per le orecchie e tirarlo violentamente verso la mensola "poggiasoldi"  tramortendolo all'istante per passare al successivo come se niente fosse....
       Racconterò qui tutto quello che succede, ma riepilogo velocemente qualche episodio esilarante già accaduto, sono fatti realmente vissuti, niente di inventato come si potrebbe sospettare,  quasi sempre la realtà supera notevolmente la fantasia......
       Uno dei momenti che individua e differenzia i "diversamente educati" dal resto del mondo è l'apertura della cassa... l'inizio del turno che prevede  un passaggio in mezzo a quella varia umanità dentro alla quale si nasconde sempre ed immancabilmente il fenomeno, quello che passando ti urla a squarciagola senza uno  "scusi", un "per favore" o altri inutili convenevoli un "APREEEE?" che rimbomba per tutto il negozio peggio di una molotov e quando io faccio finta di non sentire (non mi piace ritrovarmi a dover fare la pifferaia magica con codazzo di clienti che mi seguono ipnotizzati) e proseguo per la mia strada, mi si accoda e arrivati al traguardo butta sul rullo tonnellate di merce e comincia a sbuffare......Ecco, a quel punto vorrei avere il porto d'armi e l'immunità per legittima difesa mentale da idiota compulsivo......
       Che ne dite di una gentile signora di mezzetà che porgendomi il suo cellulare mi domanda "signora mi può dire quanto traffico telefonico ho in questo telefono?" io la guardo aspettando di vedere arrivare un'infermiera con la flebo o perlomeno una badante che costringa la poverina a salutarmi e proseguire nel suo cammino, ma non succede niente e allora cerco di spiegarle come meglio posso che non sono un negozio affiliato ad un gestore telefonico e quindi non posso mettermi a smontare il cellulare, mentre la coda dietro  si allunga all'infinito, per scoprire a quale gestore appartiene la sim -  siamo solo a metà strada- e poi vedere  a quanto ammonta il suo traffico........ Mi fissa  quasi offesa  ma per fortuna si allontana pacificamente senza dover chiamare il 118.......
       Vogliamo tralasciare la mamma di tre bimbetti vivacissimi che si allontanano dalla cassa tutti con in mano un ovetto Kinder e alla mia domanda "devo passare gli ovetti signora?" mi risponde "Ma li hanno in mano i bambini....." Mi trattengo dal risponderle tipo un noto spot pubblicitario "Ahhhhhh li hanno i bambini ... allora offre la casa" ma le propongo con un largo sorriso "riusciamo a toglierli un attimo  dalle manine sante o devo passare allo scanner il bambino e l'ovetto?"
        Ma il record va alla mia preferita: la smemorata del sabato mattina... naturalmente, come ogni prefestivo che si rispetti una coda infernale, questa signora di mezzetà scarica sul rullo una montagna di merce... al suo turno mi guarda smarrita e guarda dentro al borsellino urlando all'improvviso "mi hanno rubato la carta socio!!!!!!" io la guardo e mi domando perchè Gesu' Bambino ce l'ha su con me, cosa abbia mai fatto di male per meritarmi questo..... le chiarisco che secondo me non possono averle aperto il borsellino solo per rubarle la carta socio lasciandole i soldi... molto probabilmente l'ha lasciata a casa............. ad un certo punto, quando già la coda comincia a rumoreggiare... mi guarda con un lampo di lucidità negli occhi ed esclama, guardando la merce sul rullo, "ma questo non è il mio carrello...." trascuro il bisogno impellente di eliminare fisicamente la cliente e farla portare via, ma resisto e opto per il male minore "signora.. vuole spostare la merce sul rullo della cassa vicina che è vuota?" mi guarda con l'occhio da orata spiaggiata lasciata sulla battigia per una settimana e mormora frasi sconnesse per un buon quarto d'ora fino a che  decide che forse quello è il suo carrello e mi fa passare finalmente la merce... bastano due clienti così, beneficiari della legge Basaglia, e la mattinata è già bella che guadagnata......
     Vi descrivo il "diversamente educato " standard.....ma  ci sono infinite varianti a quello che io analizzerò con voi... di solito l'atteggiamento cambia a seconda dell'età e delle condizioni mentali, della coda e dell'umore di ognuno, delle promozioni e dei prezzi e così via: il giovane: abbronzatura da lampada perenne, chewing gum masticato a bocca aperta con visione di tonsille e carie varie, una fastidiosa abitudine a pensare che consegnandomi la carta socio io debba rimanere favorevolmente colpita da questo pezzo di  manufatto da palestra dei quartieri bassi... occhio ceruleo a pupilla fissa più da cocainomane che da Raul Bova... a volte membro del "club dei 50"  del quale vi parlavo tempo fa...abitudine ad appoggiarsi con entrambi gli avambracci tatuati sulla mensola poggiasoldi fissando la povera cassiera che preferirebbe essere sotto i ferri del chirurgo piuttosto che avere a che fare con un celebroleso metropolitano ....la via di mezzo di solito viaggia in coppia,  la moglie rigida e sostenuta nella sua piega cotonata dispiega i sacchetti portati da casa e si appoggia alla mensola controllando il lavoro della cassiera  e il marito posiziona i sacchetti e li riempie a casaccio  o viceversa la moglie riempie i sacchetti con precisione chirurgica dividendo la merce per specie o caldo/ freddo, ignorando la coda che si allunga dietro di lei e il marito rimane  rigidissimo con la carta di credito in mano ad aspettare la fine della sofferenza fissando la cassiera stile Amadeus in un suo quiz...... l'anziano il peggiore in base alla mia poca esperienza... quello che ti guarda pensando "so già che non sai fare un cazzo e quindi stai attenta che ti tengo d'occhio" quello che sbuffa non appena si accenna a qualche parola scambiata col cliente che lo precede... quello che salutare  con un sorriso fa esagerato, salutare senza sorriso fa troppa confidenza e allora grugnisce un mormorio indistinto  ma solitamente non saluta e non ringrazia e.... dulcis in fundo... Lancia i soldi come fossero briciole ai piccioni di piazza S. Marco, convinto che la cassiera sia pagata per rincorrere monetine che rotolano dappertutto,  tratta la carta moneta come origami complicatissimi che solo una volta dispiegati si capisce di che taglio siano,  l'anziano è membro onorario a vita del "club dei 50", sempre e comunque.
       Ci sono parecchie variazioni sul tema.... Ad esempio queste tre tipologie cambiano a seconda che in loro compagnia ci sia un nipote o un figlio  in tenerà età o adolescente, cambiano a seconda dell'orario e del tempo.. Ci  sono, ad esempio, quelli che si presentano cinque minuti alla chiusura del negozio e cominciano a girovagare con aria smarrita tra le corsie domandandosi, presumo, cosa cucinare allo spuntino di mezzanotte......
       Il mondo dei "diversamente educati" è infinito e quindi ne parleremo ancora per molto........